Care donne, quante voltevi capita durante la giornata di sentirvi le gambe stanche e pesanti,come se steste trasportando un macigno?
Sono Manuel, PersonalFitness Coach.
Mi succede molto spesso inpalestra di notare (ahimè) molte signore ma anche ragazze giovaniche avendo problemi di circolazione agli arti inferiori, dal punto divista sia venoso che linfatico, si incaponiscono a lavorare ore eore su macchinari come Adductor/Abductor machine e Rear kick, iquali, oltre a guidare il movimento e quindi andando a facilitarnel’esecuzione, escludono il reclutamento degli importantissimimuscoli del corsetto addominale, e non vanno nemmeno a stimolarecorrettamente le fibre muscolari. Quindi, non serve perderci tuttoquesto tempo!
E allora, come possiamoallenarci in questi casi? La risposta ve la do io: inserendo lametodica PHA in buona parte dei workout settimanali.
Questa tecnica consistenell’allenare in sequenza con i sovraccarichi distretti muscolariil più possibile distanti tra loro.
Dal punto di vistasistemico, questa tecnica d’allenamento risulta molto impegnativa,in quanto richiede un importante intervento dell’apparatocardiovascolare al fine di realizzare un’adeguata ripartizioneematica (ovvero migliorare la circolazione sanguigna) tra distrettimuscolari posti a notevole distanza tra loro.
Un altro vantaggio non dapoco della PHA si registra nel post-allenamento: si è notato infattiun importante intervento a livello dell’ EPOC (Consumo di Ossigenoin Eccesso Post Esercizio) con conseguente innalzamento delmetabolismo basale per diverse ore dopo l’allenamento, fattoreparticolarmente funzionale al dimagrimento.
Infine anche in caso di“Panniculopatia Edemato Fibro Sclerotica” (meglio conosciuta come“cellulite”) la PHA può risultare molto importante in quanto lafacilitazione del drenaggio dell’arto inferiore consente di evitareil ristagno di cataboliti e di lattato, due co-fattori dell’aspettoantiestetico tanto odiato da voi donne!
Eccovi un esempio discheda PHA.