A cosa servono e cosa sono questi fantomatici IASTM? È arrivato il momento di scoprirlo.Per prima cosa, che vuol dire IASTM?Si tratta di un acronimo (Instrument Assisted Soft Tissue Mobilization, che tradotto significa “strumenti per la mobilizzazione assistita dei tessuti molli”). In pratica, questi strumenti affiancano le mani del terapista per lavorare su cute, muscoli e fascia. Sono utilissimi nel caso di restrizioni fasciali, fibrosi di tessuti molli, dolori cronici e infiammazioni acute. Come in qualsiasi altro trattamento, l’associazione con l’esercizio terapeutico e la terapia fisica dovrebbe essere la regola, nell’interesse del paziente, per amplificare l’efficacia del trattamento.I tessuti hanno un margine di adattamento/compenso in cui possono tollerare svariati stimoli e sovraccarichi, prima che si sviluppi una situazione di infortunio. Se però i tessuti vengono stressati troppo, o troppo velocemente, per esempio in un incidente, possono subire dei danni.Il nostro cervello è organizzato per azionare un meccanismo di allerta (il dolore) per aiutarci a capire quali situazioni possono essere pericolose. In questo modo, il dolore non è una sensazione della normalità, ma è un meccanismo importantissimo di difesa e di sopravvivenza.Nel dolore cronico, tuttavia, questo sistema di allerta non è efficace ed è sensibilizzato, al punto da entrare in azione molto prima con un segnale di allerta, anche prima di arrivare al livello massimo di tolleranza dei tessuti. Quando questo accade, piccoli stimoli non nocivi azionano una risposta smisurata di dolore nel cervello. Il dolore diventa in questo caso inappropriato e privo di protezione, dal momento che non si verifica alcun danno effettivo.L’obiettivo di un trattamento miofasciale con strumenti del dolore persistente è quello di fornire gradualmente al corpo uno stimolo nuovo che riesca a ritardare il meccanismo di protezione del dolore; che attraverso un’esposizione mirata, basata su diverse frequenze, profondità e tempo di applicazione, possa farlo restare al di sotto della linea di soglia dell’infiammazione; che lentamente possa far anche aumentare la capacità di tolleranza dei tessuti (stimolazione neurofisiologica). Aumentando la capacità del corpo di tollerare più stress, lo possiamo sfidare con nuovi e più ampi movimenti.Con l’utilizzo di uno strumento adeguato si possono effettuare manovre che aiutano a ridurre anche restrizioni fasciali o tessuto cicatriziale a seguito di un intervento chirurgico. I benefici includono l’aumento della proliferazione dei fibroblasti e della risposta vascolare e il rimodellamento della matrice di fibre di collagene non organizzate.Cominci a capire quanto sia importante saper integrare questi strumenti nella riabilitazione per avere un effetto maggiore nella tua seduta? La cosa positiva è che il tuo terapista sarà più profondo, più selettivo e più specifico nel trattamento, con un bonus extra: lavorare con un’ergonomia adeguata per le sue mani che lo ringrazieranno in futuro (poiché questi strumenti limitano l’insorgere di possibili patologie da usura).L’importante è avere sempre l’occhio puntato sul fine, “perché è sempre il fine che giustifica i mezzi”.
Iastm in fisioterapia: Tutto quello che devi sapere
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Mar